Proprio come nelle serie in cui il finale viene svelato nella prima scena, ti anticipo subito dove approderà la mia conversazione con Furkan:
“La felicità si trova nei piccoli momenti; l’equilibrio, nel movimento. E la magia del cambiamento è sempre dentro di noi.”
Nel punto in cui questo pensiero incontra il messaggio di Kip — “Dai colore tu, e la vita cambierà” — Furkan racconta di aver scoperto il segreto per colorare la vita dentro se stesso.
Alper Etiş
27 ottobre 2025
Fonte: GQ Türkiye
"Quando trovi dei punti di intersezione tra la tua vita e le emozioni vissute dai personaggi, che ruolo giocano queste intersezioni nella tua trasformazione personale?"
"Soprattutto quando sperimento questi punti di intersezione mentre sono 'nell'istante' sul palco, dopo che la scena è finita, riesco a ricordare nuovamente le cose che ho provato in quell'attimo, e scopro e imparo molte cose su me stesso. Vedere ogni volta quanto posso essere arrabbiato, quanto fragile, quanto amorevole, quanto pieno di odio, ecc., e conoscere i limiti di queste mie emozioni, mi aiuta moltissimo, come 'Furkan', a mantenere l'equilibrio nella mia vita. Posso dire che l'evoluzione personale e la conoscenza di me stesso siano le cose più importanti e speciali che la mia professione mi offre."
Furkan Andıç Copertina di GQ HYPE, Tutti gli Abiti: KİP
Dici spesso di mantenere una certa “distanza” di fronte alla visibilità e alla velocità offerte dall’era digitale. Secondo te, qual è il modo per preservare il vero valore della visibilità?
Credo che consista nel cercare di rendere la propria visibilità utile, non solo per se stessi ma anche per la società.
In un mondo in cui la carriera si nutre di visibilità - non solo nel mondo dello spettacolo, ma in molti settori - pensi che mantenere le distanze possa essere uno svantaggio?
Nella mia vita, ciò che fa la maggioranza mi è sempre sembrato banale, privo di entusiasmo. Essere troppo visibile non è qualcosa che mi attiri. Tuttavia, vorrei fare una distinzione di qualità: se credo davvero in un progetto o in un’iniziativa in cui posso essere utile, allora faccio tutto il possibile perché raggiunga più persone. A parte questo, trovare la mia strada, imparare durante il percorso, commettere errori e almeno provarci mi è sempre sembrato più stimolante. Perciò, più che per il vantaggio della visibilità, mi entusiasma di più camminare nel mio percorso personale e vivere la vita secondo ciò che sento davvero.
Qual è la tua osservazione sul modo in cui l’uomo moderno percepisce la felicità?
Credo che ci sia una strana tendenza a volerla rendere permanente, costante. C’è una frase che amo molto e che di tanto in tanto ricordo anche a me stesso: “La felicità è un modo di pensare.”
Dalle scelte dei progetti alle decisioni nella vita privata… pensi che assumersi delle responsabilità renda una persona più libera o, al contrario, la limiti?
Penso che abbia un lato liberatorio. Quando una persona si assume delle responsabilità, scopre di cosa è capace e cosa può superare. Questo le dà il coraggio — o l’audacia — di sognare per il futuro. Chi non osa sognare, in realtà, non è davvero libero.
Hai dei rituali o dei metodi personali per restare nel “qui e ora”?
Penso che finché una persona non dubita delle proprie intenzioni, dei propri valori, di ciò che ottiene nella vita o del proprio lavoro, non ha difficoltà ad accettare le influenze del mondo esterno. In questo modo vive senza troppi calcoli, senza analizzare ogni cosa, senza cercare di interpretare le intenzioni altrui — e così riesce a restare più nel presente. Quando vivi così, non vuoi credere che l’universo, la vita o il destino — chiamatelo come volete — abbiano in serbo per te un cattivo piano. Almeno, io vivo così. Anche quando ti capitano cose negative, se c’è una lezione da trarne — e di solito c’è — quello è il tuo guadagno. E allora vai avanti, cercando di goderti il momento, senza pensarci troppo, semplicemente vivendo.
Come mantieni l’equilibrio tra corpo, mente e spirito?
Direi che sono un tutt’uno. Credo che in un corpo sano sia più facile creare equilibrio tra mente e spirito. Da bambino ero molto iperattivo e faccio sport da quando ho memoria. Ho giocato per anni a basket in squadre giovanili con licenza agonistica, e penso che gli sport di squadra abbiano un ruolo fondamentale nell’adolescenza. Ho provato anche diverse discipline sportive e continuo ancora oggi. Secondo me, per raggiungere questo equilibrio, si può cominciare proprio dall’attività fisica.
Cos’è che, ultimamente, ti ha cambiato o trasformato di più?
Il libro di Çetin Balanuye “Spinoza’nın Sevinci Nereden Geliyor” (“Da dove nasce la gioia di Spinoza”).
Lo slogan di Kip, “Dai colore tu, e la vita cambierà”, racconta che il cambiamento comincia dentro di noi. Come “dai colore” alla tua vita? Cosa ti trasforma o ti ricorda la magia che hai dentro?
Ho sempre cercato di fare ciò che mi rende felice, anche se non è sempre possibile: a volte bisogna occuparsi di cose che non si desiderano davvero. In quei momenti cerco di cambiare prospettiva, di “colorare” la situazione, rendendola più piacevole. Così, qualunque cosa debba fare, diventa più divertente sia per me che per i miei colleghi.
Lo spirito di Kip riflette un’idea di felicità che unisce eleganza e comfort, adattandosi alle dinamiche della vita moderna. Quali sono, per te, quei piccoli ma significativi momenti che ti rendono felice durante la giornata?
Di solito trovo quei momenti non tanto fuori, ma nella vita che ho, nel mio lavoro, nella mia famiglia e nelle amicizie. In breve, non è qualcosa che viene dall’esterno: a volte basta ricordarsi il valore di ciò che si ha per essere felici. Spesso, infatti, le persone dimenticano di ciò che possiedono davvero.
Il motto “Magic is in you” sottolinea l’importanza di credere nel proprio potenziale. C’è un momento della tua carriera o della tua vita personale in cui hai creduto davvero a questa “magia” e ti sei sentito orgoglioso di te stesso?
Ti faccio un esempio recente: quando ho terminato la prima bozza della mia sceneggiatura. Ci sono stati molti momenti in cui pensavo di non farcela, ma non ho mollato e ho continuato, e alla fine il processo è fluito con naturalezza. Penso che il più grande ostacolo nel riconoscere il proprio potenziale siamo spesso noi stessi. Per questo lo dico con convinzione: “Magic is in you!” — la magia è dentro di te.