Oggi voglio parlarvi di un personaggio che fa parte della cultura popolare turca e che ne personifica in un certo senso l’umorismo.
Nasreddin Hoca è una figura delle favole popolari (ma anche presente nella letteratura del sufismo), che la cultura turca colloca intorno al XIII secolo. Nato ad Horto vicino a Sivrihisar visse e morì ad Akşehir dopo aver terminato gli studi a Konya, al tempo della dinastia Selgiuchide sotto la dominazione del terribile Timurlenk (Tamerlano). Si pensa sia stato un filosofo populista, spesso protagonista di storielle divertenti e aneddoti satirici. Le storie che ne narrano le avventure contengono, in genere, una profonda e sottile filosofia, nascondendo sempre una morale, ma fanno allo stesso tempo sorridere. Le “barzellette” mettono spesso a nudo l’animo umano in modo delicato e sottile.
Nasreddin Hica è un personaggio, buono, naturale, franco e, a volte, sembra un po’ tontolone.
Nel tempo, sono nate alcune credenze intorno alla figura di Nasreddin Hoca. Si ritiene, ad esempio, che Nasreddin Hodja sia nato ridendo e non piangendo. Si crede che chi visita la sua tomba ad Akşehir non riesca a trattenersi dal ridere. Motivo di questa ilarità pare sia anche il fatto che, sebbene la sua tomba sia aperta, e quindi, accessibile da ogni lato , la porta di accesso sia chiusa con un lucchetto.
Ad Akşehir c’è la convinzione che se si seppellisce il cordone ombelicale dei neonati nei pressi della tomba, il bambino diventerà una persona tollerante e sorridente come Nasreddin Hodja.
Uno degli aneddoti più famosi associati a Nasreddin Hoca, e che ne mettono in evidenza il modo di vedere le cose, narra che spesso lui montasse l’asino a rovescio, cioè rivolto verso la coda dell’animale e non verso la testa. Quando questo avveniva e le persone gli chiedevano il motivo di questo suo strano modo di cavalcare lui dava differenti risposte.
“Non sono io ad essere salito a rovescio, è l’asino che sta nella posizione sbagliata”
oppure
“Per vedere i pericoli che arrivano da dietro” e alla domanda “E quelli che arrivano da davanti?” lui rispondeva “Quelli li vede anche l’asino”
oppure
“Volevo vedere il mondo anche da questa prospettiva”
oppure
“Ci ho pensato e ho deciso di cavalcare il mio asino in questo modo perché non mi piace la mancanza di rispetto. Se voi cavalcate davanti a me, mi avrete voltato le spalle, questo sarebbe irrispettoso. Se io cavalco davanti a voi, sarò io a darvi le spalle, e anche questo non è corretto. Se invece cavalco a rovescio e vi precedo e voi mi seguite, allora ci troviamo l'uno di fronte all'altro!”
Le storielle di Nasreddin Hoca hanno fatto parte della mia infanzia e mi hanno fatto spesso sorridere, così, ho pensato che potesse strappare un sorriso anche a voi. Per questo vorrei proporvi di tanto in tanto in questa rubrica una delle storielle di Nasreddin Hoca.
Oggi comincerò con “La Luna nel pozzo”
Durante una notte d’estate, Nasreddin Hoca, con un secchio in mano, andò in giardino e tirare su un po’ d’acqua dal pozzo. Nel momento in cui doveva far calare il secchio ebbè la sorpresa di vedere la Luna riflessa nel fondo del pozzo.
Corse subito a prendere un uncino che legò alla corda. Sperava in questo modo di liberare la Luna dal pozzo.
Il caso volle che l’uncino si impigliasse ad un interstizio del della parete del pozzo. Credendo di aver afferrato la Luna, si mise a tirare con tutte le sue forze. La corda si spezzò e Nasreddin Hoca cadde all’indietro. In questo modo, ritrovatosi sdraiato supino per terra, vide brillare la Luna in cielo.
Allora pensò: “Mi sono molto affaticato ma grazie a Dio sono riuscito a salvare la Luna"
Spero di essere riuscita a farvi sorridere.
#ChicchetradizioniecuriositàdallaTurchia 🇹🇷
Per la serie # Nasreddin Hoca, vi avevo promesso di postare ogni tanto qualcuna delle sue storielle. Oggi ve ne propongo una molto breve.
A quanto pare è anche romantico il nostro Hoca 😊.
Le vecchie Lune 🌙
Un giorno qualcuno chiese a Nasreddin Hoca:
- “Quando appare la nuova Luna in cielo che se ne fa della vecchia?”
- “Che c’è di più semplice?” rispose il Hoca, “La si taglia a piccoli pezzettini e si formano le stelle ⭐️”
#ChicchetradizioniecuriositàdallaTurchia 🇹🇷
# Nasreddin Hoca
La lettera in persiano
Un giorno un tizio pregò Nasreddin Hoca di leggergli una lettera in persiano e di tradurgliela. Il Hoca non conosceva questa lingua e gli disse:
- “Io non conosco il persiano e perciò, mi dispiace, ma non te la potrò né leggere né tradurre”
Il tizio, che era un po’ ignorante, pensava che tutti quelli che indossavano un turbante dovessero sapere ogni cosa e quindi disse:
- “E’ un affronto al turbante che porti! Quelli che ti vedono credono che tu sia erudito.”
Allora Nasreddin Hoca si tolse il turbante e glielo porse dicendo:
-“Se tutto il merito è del turbante, mettitelo e leggi tu stesso la lettera!”
Direi che non fa una piega 😊.