#ChicchetradizioniecuriositàdallaTurchia
Oggi, con questa bella giornata di sole, pensavo alla mia Istanbul e, tra le altre cose, mi è venuta nostalgia delle fantastiche colazioni della domenica sul Bosforo. Già il panorama in sé soddisfa e sazia l’anima (almeno a me fa questo effetto), ma la colazione turca (Kahvaltı), come avrete visto in tutte, ma proprio tutte le dizi, è qualcosa di appagante per la vista e per il palato.
Ah, se per caso non vi è capitato di notare le tavolate imbandite per la colazione nelle serie (cosa che credo difficile, ma non si sa mai ) potete andare a rifarvi gli occhi con le serie presenti sui nostri canali.
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"Non so cosa pensiate del mangiare, ma la colazione deve avere qualcosa a che fare con la felicità", ha detto Cemal Süreya (Poeta e scrittore turco del ‘900)
Esiste, infatti, una forte relazione tra colazione e felicità. Questo è in realtà direttamente collegato alla struttura fisiologica degli esseri umani. La colazione, che viene anche definita il pasto d'oro, aiuta ad aprire la mente, motiva l'apprendimento, dinamizza, in altre parole, è di supporto per molte attività fisiche e mentali. La vita frenetica e gli impegni ci portano molto spesso a fare colazioni veloci per lo più a base di caffè e carboidrati e spesso in piedi, il che toglie alla colazione la sua capacità di portare la felicità di cui parlava Cemal Süreya.
Secondo le più antiche testimonianze conosciute, la colazione non esisteva nella cultura culinaria turca del X-XI secolo in Asia centrale. All’epoca si consumavano, infatti, due pasti al giorno. Uno di questi a metà mattina, quando le persone che si erano svegliate presto per la preghiera mattutina, stanche dopo quattro o cinque ore di lavoro si sedevano a tavola e, a seconda dello stato economico della famiglia, mangiavano zuppa, riso con carne, prodotti caseari o da forno.
Nel XV-XVII secolo, le stesse abitudini continuarono nel periodo classico ottomano, ma le tavole di metà mattina venivano imbandite con pietanze e dolci come polpette, dolma (verdure, foglie di vite etc farcite con riso o carne), torte, pasticcini, pane, marmellata, ecc.
Nei secoli, con l’introduzione del caffè e della cultura del tè e con la modifica delle abitudini e delle situazioni economiche anche il modo di fare la colazione è cambiato e si è trasformato.
Nell’800 le classi sociali più ricche si recavano nelle caffetterie e insieme al tè o al caffè degustavano spuntini di vario tipo. Man mano, nel tempo, questo tipo di piatti si sono trasferiti anche nelle cucine domestiche, e la variazione degli orari di lavoro ha portato all'adozione della colazione prima di iniziare il lavoro. La struttura demografica di Istanbul composta da religioni, lingue, culture e popoli diversi e le innovazioni apportate dai tempi hanno poi completato l’opera.
La colazione, si è trasformata in un’abitudine quotidiana, un vero e proprio rituale che esprime l’amore dei turchi per il cibo e un’occasione di ritrovo con la famiglia. La colazione è considerato il pasto più importante della giornata in Turchia e per questo è sostanziosa: prevede una grande varietà di piatti e assaggini. Non vengono servite porzioni singole ma si dispone tutto in tavola come un grande buffet da condividere tra i commensali.
Ma esattamente cosa dovete aspettarvi quando andate a fare una bella Kahvaltı (colazione)?
Beh come prima cosa fiumi di tè turco nero( non quello fatto con le bustine che siamo abituati a bere quando stiamo male...ma questa è un’altra storia che approfondiremo un’altra volta ).
Chi lo desidera ovviamente può optare per un caffè turco, anche se per tradizione il caffè andrebbe bevuto alla fine del pasto, come suggerisce la parola stessa “kahvaltı” ossia kahve–altı che si può tradurre letteralmente come “prima del caffè”, ovvero ciò che si mangia prima di bere il caffè.
E poi formaggio di vari tipi, ma in particolare Beyaz peynir (letteralmente formaggio bianco , conosciuto qui da noi come Feta e caposaldo della cucina turca), olive, marmellate (tra cui quella di rose, di fichi acerbi, di visciole), miele, “Menemen” (uova strapazzate con formaggio, cipolla e peperoni), pane, Pide (un tipo pızza bianca), Simit (ciambella di pasta lievita ricoperta di sesamo), Kaymak (una specie di panna solida che si mangia col miele sul pane o sul simit), Tahin-pekmez ( una crema ottenuta da tahina fatta col sesamo e melassa), pomodori, cetrioli, insalata, Börek (una sorta di torta salata a base di yufka, una pasta sfoglia sottilissima, che viene farcita con vari ingredienti come formaggio, carne macinata, spinaci o altre varie verdure a piacere), Sucuklu yumurta (uova con salsiccia secca e piccante fatta di carne macinata con aglio e una varietà di spezie come peperoncino e cumino ossia il Sucuk), e tanto altro a seconda del locale in cui vi trovate.
Beh che dire, a me nel frattempo oltre alla nostalgia è venuta pure l’acquolina in bocca …
Chissà magari in un futuro non troppo lontano potremmo incontrarci sulle rive del Bosforo per una strepitosa kahvaltı.